“Non sono omofobo anzi ho molti amici gay” “è stata una discussione maschia e virile”. L’ultimo virgolettato è di Juncker, attuale presidente della Commissione europea che così si è espresso a proposito della “presunta” tensione fra Roma e Bruxelles. Maschia e virile è sinonimo di audace e forte e dunque è un superlativo identitario precluso alle donne. Del corpo delle donne tanto si discute e poco, troppo poco, si discute del cervello degli uomini. Perché?
Indagheremo dappresso senz’altro, ora invece vogliamo prendere parte all’annosa diatriba fra Mancini e Sarri. Gay era Justinus Soni “Justin” Fashanu, calciatore inglese di fama mondiale. Dopo il coming out iniziò per Fashanu un cammino fatto di ridicolizzazioni e ingiurie che si concluse nel 1998 con il suo suicidio. Aveva 37 anni. Fra Mancini e Sarri io sto con Fashanu dunque e ricordo che il 19 febbraio si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia nel calcio proprio in suo ricordo e ricordo pure che, contraddistinti da un triangolo rosa cucito sulla divisa a righe, gli omosessuali affollavano i campi di concentramento sparsi in tutta Europa, subendo umiliazioni e torture. Per il fuhrer esisteva una vera e propria “congiura omosessuale che minava la concezione normale di una nazione sana”. Deliri che non stupiscono ancora oggi l’omosessualità è considerata una devianza, una malattia, quando non un reato punibile con la pena di morte.
Da noi no. Da noi “frocio” è un epiteto dispregiativo e volgare comunemente usato come insulto ampiamente diffuso. Frocio, finocchio, checca, ricchione declinati in froscio o aricchiuni in dialetto siculo. L’origine del termine è poco chiara, ma ha a che fare certamente con gli stranieri (francesi? Invasori e eleganti difensori della Roma papalina?). Frocio e straniero uniti per tanto a dimostrazione che omofobia e xenofobia sono sfumature dello stesso ignorante odio. “Non sono omofobo, ma…” equivale a “non sono razzista, ma…” e certo di chi è la colpa se a quelli non gli piace la…?
HA!HA!HA!
Gabriella Grasso
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Il paradigma del razzista
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